XXVII° Edizione “ Il Settembre Organistico Fabrianese”: Musica organistica e cultura

Il 9 Ottobre si è conclusa la XXVII° edizione della manifestazione “ Il Settembre Organistico Fabrianese” con l’esibizione del duo italo-estone Enrico Presti – Marju Riisikamp. Quest’anno il sottotitolo è stato: “ La letteratura organistica a quattro mani”, i maestri provenienti da tutt’Italia e dall’estero hanno fatto vibrare gli organi al suono di quattro mani. Di rilevante interesse è stata la presenza del primo organista della Cappella Sistina il m° Juan Paradell Solè e della m° Marju Riisikamp, musicista stimata e conosciuta in tutta Europa. I programmi musicali hanno spaziato dalla musica seicentesca di Tomkins, a quella settecentesca di Haendel, Telemann, Vivaldi, Ramou, Bach, Mozart, a quella ottocentesca caratterizzata da effetti orchestrali e sinfonici e infine a quella novecentesca con autori come Widor e J. Bret con le sue Immagini di Parigi .
Il calendario del 2014 è stato ricco di eventi, oltre ai cinque concerti ambientati nelle chiese fabrianesi, come di consuetudine, si è aggiunto il concerto inaugurale presso la chiesa di San Venanzio in Albacina, con un organo Callido da poco restaurato. Inoltre, in via sperimentale, si è creato un connubio tra letteratura e musica, con la conferenza tenuta dal Professor Giuseppe Capriotti, docente di Iconografia, Iconologia dell’Università di Macerata sui miti classici a cui è seguito il concerto della mezzosoprano Beatrice Mezzanotte, che accompagnata dal m° Paolo Devito, ha eseguito brani di musica barocca tratti da opere ispirati a figure mitiche. Infine, in una location del tutto nuova, cioè presso l’Accademia dei Musici, si è esibito un trio in una formula non consueta, quella del caffè concerto, ispirato ai luoghi di incontro di intellettuali e borghesi a cavallo dei secoli XVIII° e XIX° .
Il comitato organizzatore, soddisfatto per l’obiettivo raggiunto, ringrazia tutti coloro che sono intervenuti ai concerti e agli altri eventi, dimostrando come musica e arte in genere sono ancora fra i “bisogni” principali di una comunità come quella fabrianese.

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